Athanasius Kircher (1601-1680), tedesco
originario di Geysen (Fulda), gesuita dotato di una
insaziabile curiosità intellettuale e tra le più famose
personalità del XVII secolo, fu un erudito assai versatile.
Fuggì dalla Germania per vivere ad Avignone e a Roma, dove
insegnò e vi morì, lasciando le sue raccolte di antichità che
costituirono il Museo detto poi Kircheriano al Collegio
Romano.
Nel 1638 compì un viaggio
a Malta, nell’Italia meridionale e in Sicilia per esplorare a
fondo i vulcani del Vesuvio e dell’Etna e per studiare lo
Stretto di Messina.
Il suo trattato Musurgia
universalis (1650) è una rilevante testimonianza sulla
musica barocca. Pubblicò una quarantina di opere dedicate
all'archeologia, alla geografia, alle scienze naturali,
all’astronomia, alla matematica, alla filologia, alla liturgia
sacra, alla fisica, alla musicologia.
Fu il più
celebre “decifratore” di geroglifici e ritenuto il fondatore
dell’egittologia. Scrisse un’enciclopedia della Cina, scoprì
che la peste era causata da un microrganismo infettivo
osservando i microbi attraverso un microscopio e propose
misure efficaci per prevenire la diffusione della malattia.
Contribuì all’invenzione della lanterna magica nota
per la sua capacità di proiettare ingranditi disegni e pitture
su vetri trasparenti, utilizzando lanterne a petrolio o
candele.
A lui, appassionato studioso di tecnologia e
meccanica, si deve l’anticipazione della combinatoria
computeristica ma anche l’invenzione di orologi magnetici,
sofisticati automi, del primo megafono.
Per dirla con
Umberto Eco, Kircher «lo sentiamo come il più contemporaneo
dei nostri antenati e il più inattuale dei nostri
contemporanei».
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